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Domande frequenti

Domande frequenti sulla menopausa precoce

Qui potrai trovare le risposte alle domande più frequenti sull’insufficienza ovarica precoce!
Per maggiori informazioni o chiarimenti non esitare a contattarci.

LA PERDITA DELLA FUNZIONE OVARICA PRIMA DEI 40 ANNI VIENE DEFINITA INSUFFICIENZA OVARICA PRECOCE (PREMATURE OVARIAN FAILURE O POF)

Che cos'è la menopausa precoce (o insufficienza ovarica precoce)?

È una patologia endocrina ginecologica che porta alla sterilità. Si parla di insufficienza ovarica precoce quando la perdita della funzione ovarica si manifesta al di sotto dei 40 anni, la menopausa precoce è la causa del 10-28% dei casi di amenorrea primaria (mancanza di mestruazioni già all’età di 16 anni) e del 4-18% dei casi di amenorrea secondaria (interruzione delle mestruazioni per almeno 6 mesi). Molto spesso, è irreversibile.

Con quale frequenza si verifica?

La prevalenza dell’insufficienza ovarica precoce è pari a 1/250 nelle donne con meno di 35 anni mentre sale a 1/100 nelle donne con meno di 40 anni.

La sua incidenza aumenta con l’avanzare dell’età e, in particolare, può interessare:

  • 0,01% delle donne di età inferiore ai 20 anni;
  • 0,1% delle donne di età inferiore ai 30 anni;
  • 1% delle donne di età inferiore ai 40 anni

Quali sono le cause?

In più del 90% dei casi l’insufficienza ovarica precoce non è associabile ad alcuna causa. In via generale, è noto che questa condizione può essere causata da un evento spontaneo, oppure può dipendere da:

  • fattori genetici, endocrini, paracrini, correlati a disfunzioni mitocondriali e metaboliche che influenzano la qualità dei follicoli e degli ovociti;
  • chemioterapia, radioterapia e chirurgia;
  • reazioni autoimmuni;
  • infezioni virali o batteriche.

Come riconoscerla?

Una diagnosi tempestiva è fondamentale per evitare sintomi gravi come le conseguenze legate alla carenza ormonale a lungo termine.
I sintomi che richiedono una valutazione medica includono irregolarità mestruali di nuova insorgenza (come mestruazioni poco frequenti o mestruazioni troppo frequenti) e problemi di fertilità.

Come viene trattata?

Il trattamento clinico di prima scelta è l’integrazione di estrogeni; grazie al progesterone si può ridurre al minimo l’iperplasia endometriale o il rischio di cancro; in casi selezionati, grazie al testosterone è possibile affrontare la diminuzione della libido.
Il trattamento dell’Insufficienza ovarica può essere finalizzato anche alla terapia per infertilità.
Nei casi in cui una donna debba sottoporsi a terapia antitumorale con il conseguente rischio di perdere la fertilità, quest’ultima può essere preservata attraverso:

  • soppressione della funzione ovarica prima della chemioterapia;
  • trapianto di ovaio attivato in vitro;
  • crioconservazione del tessuto ovarico, di ovociti maturi o di embrioni.

La funzione ovarica può essere recuperata attraverso il trapianto autologo di cellule staminali mesenchimali; ad essere utilizzate sono cellule prelevate dalla paziente stessa e pertanto i rischi legati a reazioni immunogeniche vengono abbattuti rendendo la procedura, oltre che sicura, estremamente tollerabile. Grazie a questa terapia migliorano la produzione ormonale, la struttura ovarica, lo spessore e il flusso sanguigno endometriali.
La procedura per ottenere le cellule mesenchimali e potersi sottoporre alla terapia è estremamente semplice: attraverso una micro-liposuzione rapida e indolore si prelevano 20 cc di grasso da cui vengono isolate ed espanse le cellule che poi saranno utilizzate per l’autotrapianto, inoltre una aliquota di cellule viene crioconservata per eventuali trattamenti futuri (le cellule mesenchimali, grazie alle loro proprietà rigenerative, possono essere utilizzate per svariate terapie dalla medicina estetica all’ortopedia).

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